Tumbling


Nel corso degli anni un certo numero di metodi sono stati ideati per consentire all’uomo di guadagnare tempo in aria, Trampolino e Tumbling possono essere fatti risalire, grazie ad alcuni disegni e reperti archeologici, alle antiche civiltà di Cina, Egitto e Persia.
Non è del tutto chiaro l’utilizzo di queste attrezzature in tempi antichi anche se alcuni storici suppongono l’impiego in attività belliche; infatti non vi erano competizioni sportive che contemplassero questo tipo di attrezzature. Nel 1886 nasce negli Stati Uniti il Power Tumbling contestualmente al primo Campionato Nazionale di questa disciplina; è uno sport che combina le competenze di ginnastica artistica a terra con quelle del trampolino: consiste nel presentare serie acrobatiche con un numero di elementi consecutivi maggiore di quello richiesto nella ginnastica artistica tradizionale, in uno spazio lineare (e non quadrato) e più lungo.

Agli albori del Power Tumbling i ginnasti si cimentavano su sottili strisce di gomma, gli atleti riescono in breve tempo a far crescere il livello tecnico di questa disciplina e si rendono conto che il limite alle loro evoluzioni è il tempo di volo, si inizia quindi a sperimentare una vasta gamma di superfici tra cui tappeti, serie di sci legati insieme, legname con diverse proprietà meccaniche, fino ad arrivare alla versione attuale, ideata da Randy Mulkey che è formata da una serie di barre in fibra di vetro o di carbonio. Trovato il materiale che più si prestava alle esigenze, la struttura ha subito ancora piccole ma significative variazioni in merito alla lunghezza, la rincorsa e la zona di arrivo. Attualmente l’attrezzatura omologata per le competizioni internazionali di power tumbling misura complessivamente 56 metri di lunghezza (25mt di rincorsa, 25mt di tumbling e 6mt di tappetatura per l’arrivo) , e un’altezza di 30cm dal suolo. Le competizioni sono varie e si differenziano per livelli, età e sesso; nelle top series il programma prevede l’esecuzione di 2 diverse serie acrobatiche, ognuna di esse costituita da 10 elementi acrobatici di cui 3 salti, il valore aumenta all’aumentare delle rotazioni sugli assi longitudinale e trasversale del corpo.

Il Power Tumbling continua ad essere una disciplina in continua e rapida evoluzione, da un lato i materiali e di seguito le tecniche sperimentate per sfruttarli al meglio non hanno ancora trovato un indirizzo stabile, infatti con tecniche completamente differenti si possono ottenere risultati molto simili, i più autorevoli allenatori di questa disciplina sono concordi nel dire che ci vorrà ancora del tempo prima di stabilire, se sarà possibile, una metodica considerata  migliore. Tuttavia nell’arco degli anni sono emerse alcune certezze che hanno portato radicali cambiamenti nell’allenamento dell’atleta di Power Tumbling: inizialmente praticato da ginnasti con l’allenamento dell’artistica tradizionale, si sono aggiunte conoscenze dal campo del trampolino elastico e del double-tramp che hanno portato a tralasciare parti come la forza statica e la mobilità articolare in virtù di esplosività e velocità; oggi la preparazione fisica di un atleta di Power Tumbling è più simile a quella di un velocista che a quella di un ginnasta.

Una variante più corta del Power Tumbling dalle misure di m 15 come parte rimbalzante, di m. 16 di rincorsa e di m. 8 di zona di arrivo è stata inserita come disciplina nel programma obbligatorio del Teamgym. L’esecuzione su questo attrezzo avviene in questo caso da 6 atleti che devono eseguire delle serie acrobatiche di minimo 3 massimo 5 elementi acrobatici con sempre 2 atleti in movimento.